Il termine indicazione geografica protetta, meglio noto con l’acronimo IGP, indica un marchio di origine che viene attribuito dall’Unione europea a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica determinata.
Per ottenere la IGP, quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
(Fonte Wikipedia)
Perché la piadina romagnola, con la sua tradizione fatta di storia locale e metodi antichissimi, non dovrebbe godere di questo marchio? La risposta è semplice: il business e lo sfruttamento commerciale del marchio IGP.
Quando nel 2012 un’associazione di produttori ha fatto la richiesta al Ministero delle Politiche Agricole ci si aspettava un esito positivo. Il problema principale è che nell’associazione erano rappresentati gli interessi di grandi gruppi alimentari, che prevedevano la produzione industriale della piadina romagnola attraverso macchine per fare i cerchi di pasta, nessun ingrediente del territorio, possibilità di lunga conservazione, sotto vuoto, in atmosfera protettiva o mediante il freddo.
In tal senso la scelta di negare alla piadina romagnola il marchio IGP è stata giusta. Che fine fa il legame alla tradizione se non viene utilizzato il mattarello per stendere la piadina? Qual’è il legame con il territorio se vengono utilizzate materie prime provenienti da altre zone? Come accade spesso, quando dietro a una certificazione ci sono interessi economici troppo elevati, si rischia di perdere di vista quali sono i valori e la logica di tutela che ha determinato la creazione del marchio IGP. Noi della Casina del Bosco da sempre portiamo avanti la nostra filosofia di tutela della piadina romagnola. Crediamo ciecamente nel valore del “fatto a mano” e “appena sfornato”. Crediamo nella qualità delle materie prime e nella selezione dei migliori prodotti a chilometro zero. In attesa che la piadina romagnola ottenga la sua meritata certificazione e il marchio IGP per la storia e la tradizione che rappresenta, noi continuiamo a lavorare come sappiamo consapevoli che quei valori vanno protetti e riproposti ogni giorno.